Al fine di incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio e/o consolidamento di nuove attività imprenditoriali, è stato firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico e dal Ministro dell’Economia il decreto per l’operatività del Fondo Impresa Donna.
Ancora in corso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Si fa un passo avanti verso la realizzazione di quanto previsto dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che si pone l’obiettivo di far crescere l’occupazione femminile di quattro punti percentuali entro il 2026 e, in aggiunta ad un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, mette in campo 400 milioni di Euro a fondo perduto per la creazione di imprese da parte delle donne.
Come funzionano gli aiuti
Gli aiuti consistono in contributi a fondo perduto e finanziamenti destinati a far nascere nuove imprese o a consolidare quelle esistenti e sono diretti a quattro categorie:
1. cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie;
2. società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione per almeno due terzi di donne;
3. imprese individuali la cui titolare è una donna;
4. lavoratrici autonome.
I settori di attività agevolati comprendono l’industria, l’artigianato, la trasformazione dei prodotti agricoli, i servizi, il commercio e il turismo.
Il provvedimento MISE/MEF, con riferimento alle agevolazioni concedibili, distingue tra nascita dell’impresa e il suo consolidamento:
- Per la 𝗰𝗿𝗲𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗶𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 sono previsti contributi a fondo perduto fino ad un massimo di 100 mila Euro di spese, con una copertura prevista dell’80% fino a 50 mila euro; copertura che sale al 90% in caso di donne disoccupate. Qualora le spese superino i 100 mila euro raggiungendo i 250 mila euro, la copertura scende al 50%;
- 𝗣𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗹𝗶𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 di imprese già esistenti, se parliamo di anzianità di iscrizione al Registro Imprese compreso fra un minimo di un anno e un massimo di tre anni, è prevista una copertura fino al 50% come fondo perduto e un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni, a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili. Se l’impresa è costituita da più di tre anni, si possono avere contributi a fondo perduto per le spese di capitale circolante, un finanziamento agevolato per le spese di investimento, un voucher fino a 5 mila euro per impresa per assistenza tecnica e gestione dell’impresa (3 mila euro per servizi di Invitalia).
E’ posto un tetto massimo di spese ammissibili pari a 250 mila Euro per nuove imprese e di 400 mila per quelle già esistenti.
Sarà il MISE, con apposito provvedimento, a indicare la data di avvio delle domande, che saranno processate mediante accesso alla piattaforma di Invitalia.
La valutazione sarà effettuata secondo l’ordine di presentazione delle domande, con un esame di merito che considererà differenti criteri, spaziando dalla validità del progetto imprenditoriale alle potenzialità del mercato di riferimento, con un sistema premiale per iniziative ad alta tecnologia.
Per informazioni e richiesta consulenza Artigianfidi Puglia, di concerto con le strutture di Confartigianato, fornirà anche per questo Bando un servizio di consulenza ed assistenza nella predisposizione della documentazione di ammissione e per la rendicontazione finale del programma.
Contatti
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