«Per lungo tempo il comparto dei piccoli birrifici indipendenti ha ricevuto scarsa considerazione, nonostante fosse tra i più vitali e innovativi del panorama food & beverage locale e nazionale.
Persino durante la pandemia le nostre aziende, ingiustamente assimilate ai produttori industriali, sono state completamente dimenticate al punto da essere escluse dalla maggior parte dei ristori, nonostante fossero tra le più danneggiate.
Questa legge regionale è un segnale di attenzione e un primo passo in avanti per valorizzare un comparto che, se adeguatamente supportato, può offrire tanto al nostro territorio».
Così, Stefano Chironi presidente regionale dei birrai di Confartigianato Imprese Puglia ha commentato l’approvazione all’unanimità del Consiglio regionale riunitosi lo scorso 9 novembre 2021, della legge “Norme in materia di valorizzazione e promozione dei prodotti e delle attività dei produttori di birra artigianale pugliese”.
Quello della birra artigianale è un settore cresciuto costantemente negli ultimi anni ma ha pesantemente risentito delle limitazioni sugli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e sugli eventi (fiere, manifestazioni culturali e musicali, feste, sagre) connesse alla pandemia.
Sono stati moltissimi gli impianti totalmente o parzialmente fermi e le perdite registrate in questo periodo dai piccoli birrifici vanno dal 60 al 90%. Alcuni non hanno più riaperto. È quindi fondamentale lavorare per valorizzare sulla scena brassicola centinaia di piccole attività che, grazie alla continua innovazione, alla sperimentazione e alla qualità dei prodotti offerti, hanno letteralmente rivoluzionato il mercato e l’approccio dei consumatori alla birra, specialmente in Puglia.
Per Chironi «La nuova legge regionale contiene una serie di interessanti spunti, molti dei quali ripresi proprio dalle proposte presentate come Confartigianato. Si ragiona in un’ottica di filiera, con la promozione della coltivazione delle materie prime sul suolo regionale, si promuove la qualificazione dei mastri birrai locali, annotandoli in un apposito registro e curandone la formazione e l’aggiornamento professionale, si inserisce la birra nell’ambito dei percorsi di turismo esperienziale, sviluppando iniziative che mirano a migliorare la conoscenza del prodotto, delle sue qualità e un suo consumo consapevole.
Ora – conclude Chironi – ci aspettiamo che la Regione approvi i provvedimenti attuativi di queste norme con altrettanta rapidità e coinvolgimento, soprattutto con l’obiettivo di migliorare la situazione e le prospettive dei microbirrifici, quelli che necessitano di maggior tutela e supporto. Ci auspichiamo, inoltre che, assieme alla nostra associazione, faccia proprie le battaglie che già stiamo sviluppando a livello nazionale sul versante degli oneri e degli adempimenti fiscali, spesso nebulosi e sproporzionati rispetto alle dimensioni delle nostre produzioni».