Assemblea nazionale di Confartigianato: c’è molto da fare per la ripresa economica, richiesta maggiore attenzione per le imprese.
“I segnali di una ripresa ci sono - ha detto Marco Granelli avviando i lavori dell’assemblea generale di fine anno, dopo il saluto beneaugurante di Mattarella e l’esecuzione dell’inno di Mameli - ma molto c’è da fare soprattutto dopo l’esperienza drammatica dell’emergenza sanitaria”.
“Dobbiamo tenere aperta l’Italia” ha tuonato scuotendo il pubblico e guadagnandosi l’attenzione e i consensi dei diversi politici presenti in sala (Letta, Tajani, Meloni, Salvini, Conte).
Interessante la sua definizione di artigiani “protagonisti di un’economia circolare”: un’economia che ha un inizio certo ma che attraversa le varie realtà del Paese, portando a tutti benefici e stimoli ad agire.
Poi un elenco sobrio ma significativo di quello che le imprese chiedono: non più incidenti mortali sul lavoro; lo sviluppo del sistema delle PMI deve avvenire autonomamente ma con le attenzioni dovute dalle istituzioni verso un settore che rappresenta il 94% del tessuto produttivo; meno tasse e più semplice la modalità di esazione da parte del fisco che attualmente ingloba circa 18 miliardi in più rispetto alla media europea; verifica e contenimento dei prezzi in continua ascesa, con una inflazione al 3,8%; occorrono strategie per la formazione che garantiscano la materiale continuità di professioni particolarmente apprezzate anche all’estero; nuovo codice di appalti con una maggiore quota da riservare all’artigianato e conferma dei bonus che sono stati il concreto volano per la riaccensione dei motori dopo il lockdown.
Sul credito, il presidente Granelli è tornato a chiedere strumenti che, al di là delle garanzie ordinarie, rinvigoriscano i consorzi fidi, baluardi estremamente utili per favorire le iniziative e l’innovazione, soprattutto in vista delle sfide del digitale che rappresentano le nuove frontiere dei mercati.
Granelli ha rivendicato, inoltre, il senso di responsabilità di Confartigianato nel dibattito sindacale: non scioperi ma dialogo e confronti costruttivi; serve un garante per le PMI che possa arbitrare e coordinare le urgenze predisponendo le misure di riscontro.
Sull’energia e sulle tariffe attuali una giusta osservazione per un’anomalia insostenibile: meno si consuma e più si paga … non va! E c’è bisogno subito di un ampio e articolato piano per il green.
Quindi, un appello agli imprenditori partecipanti all’assemblea e un invito alle autorità: sono oltre 40 le linee del PNRR che riguardano l’artigianato e gli altri segmenti produttivi e le imprese devono sapientemente essere coinvolte nelle cabine di regia portando il frutto delle loro esperienze e segnalando le necessarie esigenze.
Giancarlo Giorgetti
Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha replicato andando a braccio e dichiarando subito di non voler parlare il politichese ma di dover adoperare la lingua semplice che si usa fra amici.
“La transizione ambientale di cui tanto si parla va ben governata, preservando le utilità che garantiscono ancora vantaggi alle imprese”.
E’ stato un punto chiarito a causa di determinate scelte in materia di energia non molto felici, secondo lo stesso ministro.
“I bonus sono stati una misura ottima, vanno confermati ma debitamente controllati ad evitare frodi e abusi”.
Poi un’affermazione discutibile: le tasse devono essere rideterminate con un’adeguata riforma fiscale ma se non si genera ricchezza come ridurre le tasse ?
Signor ministro, ma non è forse la tassazione eccessiva e generalizzata ad impedire lo sviluppo di molte aziende e ad inibire quelle forme di ricchezza che solo il lavoro incentivato e assistito può garantire ?
L’impegno del Governo resta quello di aiutare le famiglie meno abbienti ma anche le imprese, quelle coraggiose di cui lo Stato si avvale perché su di esse fonda la propria esistenza.
Adesso è anche tempo di riscoprire la cultura del lavoro manuale, ingiustamente degradato in un’epoca ove primeggiano le tecnologie avanzate.
Marco Granelli e Federico Quaranta
Insolita ma applauditissima conclusione dell’assemblea con un fuori-programma animato dal giornalista Rai Federico Quaranta reduce dal grande successo riscosso con le 4 puntate di Linea Verde Start, in giro per l’Itala delle botteghe, per l’Italia degli artigiani.
“L’artigiano fa cultura perché in ogni prodotto c’è arte; senza artigianato l’Italia vale poco; voi artigiani - ha detto - infondete speranza perché tramandate un patrimonio di conoscenze e di ricchezze”.
Sono stati alcuni momenti di esaltazione del valore artigiano a cui Quaranta ha fatto cenno, esprimendo convinto entusiasmo per l’esperienza vissuta nel suo tour attraverso alcune regioni (Puglia compresa) del nostro Paese, a contatto con tanti maestri depositari di mestieri che sanno di antico ma che guardano al futuro.
C’è oggi una transizione professionale che consente di guardare con speranza e con fiducia all’avvenire delle nuove generazioni a cui si deve consegnare la bellezza come dono dei padri, una bellezza che non è superficiale ma che vive nelle trame e che induce al rispetto reciproco, quel rispetto che viene da re-spectare, guardare dietro, da dove si viene, cioè guardare dentro, nell’intimo, per sentirsi comunità.