Una rappresentanza di Confartigianato Puglia è stata ricevuta ieri dal Prefetto di Bari, la dott.ssa Antonia Bellomo, a cui il presidente Francesco Sgherza ha simbolicamente consegnato le chiavi dei cantieri che, in assenza di provvedimenti immediati e decisi, sono destinati a chiudere.
Dopo svariati allarmi lanciati già a inizio anno, a fine giugno Confartigianato aveva infatti dichiarato lo stato di agitazione delle imprese pugliesi del comparto costruzioni per denunciare la situazione di grave difficoltà in cui si trovano le aziende schiacciate dal caro materiali e da una regolamentazione dei bonus edili ormai ingestibile, che sta mettendo in ginocchio un intero comparto produttivo.
Si discute di un settore trainante dell’economia italiana e regionale: le ultime rilevazioni, risalenti al 2020, raccontano di oltre 28.000 aziende e 74.000 addetti nella sola Puglia, quasi esclusivamente micro, piccole e medie imprese e aziende artigiane. Numeri ulteriormente accresciutisi negli ultimi anni proprio grazie alle agevolazioni messe in campo.
“Ringraziamo il Prefetto di Bari per averci ascoltato con grande attenzione e partecipazione – ha dichiarato Sgherza. Oltre alle chiavi dei cantieri, alla dottoressa Bellomo abbiamo consegnato un documento con alcune proposte concrete formulate da Confartigianato Imprese. Siamo infatti in una situazione paradossale: se prima le imprese chiudevano per troppi debiti, ora rischiano di fallire per troppi crediti.
È necessario intervenire tempestivamente perché le imprese oltre a dover rispettare gli impegni economici verso fornitori e dipendenti, vengono ora anche sollecitate dagli istituti di credito a rientrare dalle esposizioni bancarie. È pertanto indifferibile un intervento straordinario da parte dello Stato che metta in campo un compratore di ultima istanza con il coinvolgimento immediato, ad esempio, di Cassa Depositi e Prestiti e Poste S.p.A. .
Ciò è necessario non solo per garantire la sopravvivenza del comparto e dell’indotto che rappresenta, ma anche per evitare che organizzazioni criminali approfittino della disperazione degli imprenditori che non riescono a cedere i crediti maturati, applicando costi ai limiti dell’usura: un fenomeno già in atto e che abbiamo il dovere di disinnescare. Questo comparto ha investito e creduto negli strumenti normativi messi a disposizione per rilanciare l’economia – ha concluso Sgherza. Quale che sia il destino del Governo, dallo Stato italiano esigiamo quantomeno serietà e tutela dei diritti maturati secondo le leggi".
(Fonte: Confartigianato Puglia)