18 aprile 2024 – “Gli incontri odierni, promossi da Confartigianato e accolti con sollecitudine dalle Istituzioni coinvolte, sono serviti a fare il punto della situazione sullo stato emergenziale della filiera degli pneumatici fuori uso (PFU) in Puglia, con tutti i danni ambientali e la minaccia alla sicurezza e alla igiene della nostra comunità, dei cittadini e delle imprese, che esso implica – ha dichiarato Francesco Sgherza, Presidente di Confartigianato Imprese Puglia, a margine delle due riunioni tenutesi oggi con la Prefettura e con l’Assessorato all’ambiente della Regione, alla presenza dell’Assessora Maraschio. “Secondo i dati raccolti dalla nostra Associazione e condivisi con il MASE, sui piazzali dei gommisti giace una media di 2,4 ton per officina da moltiplicarsi per un totale di circa 1.300 imprese attive nel settore. Parliamo di una stima di 3.120 tonnellate di PFU destinati a non trovare sfogo nel sistema di raccolta e recupero assicurato dai Consorzi nazionali finanziati con lo specifico contributo ambientale”.
A Prefettura e Regione, Confartigianato ha precisato che il ciclico riproporsi di quest’annoso problema è innanzitutto dovuto ad un’architettura legislativa che non tiene conto delle immissioni di pneumatici provenienti da circuiti paralleli e non tracciati e dalla impossibilità da parte dello Stato di assicurare tempestivamente e sistematicamente la repressione dei fenomeni illeciti. “Sono infatti autorizzati – ha proseguito Sgherza – ritiri di PFU sulla base delle immissioni in commercio registrate legalmente nell’anno precedente, largamente inferiori alle quantità che effettivamente arrivano nelle officine. Di certo gli autoriparatori gommisti operano nel rispetto della legge e non può essere scaricato su di loro il problema di un sistema fallace e di condotte illecite che non appartengono a loro”.
Queste, in sintesi, le richieste avanzate da Confartigianato:
• rappresentare al Governo e in particolare al MASE l’esigenza, nell’immediato, di autorizzare i Consorzi a ritiri straordinari con quote extra budget in modo da sgomberare i piazzali;
• rappresentare in sede ministeriale la necessità che alla Puglia, penalizzata in base alla legislazione vigente da una quota standard significativamente inferiore ai dati storici di raccolta, siano destinate quote straordinarie dedicate, in ottica di riequilibrio;
• invitare il Governo a considerare l’opportunità, con la sollecitudine del caso, a promuovere una riforma del settore che, prendendo atto di una strutturale insufficienza del sistema attuale, affermi il principio che chi produce deve farsi carico dei costi di recupero effettivo.
“Queste necessità, che peraltro riguardano tutte le regioni del Paese, sono condivise da tutti gli operatori coinvolti nella la filiera PFU, a partire dai Centri di recupero che, specialmente in Puglia, sono pronti a gestire il rifiuto per generare nuovi sottoprodotti in un processo di economia circolare. Nel frattempo – conclude Sgherza – continueremo a presidiare la situazione affinché giungano presto quelle risposte che, oltre ad evitare manifestazioni pubbliche di protesta di una categoria professionale oramai esausta, scongiurino il pericolo di ulteriori danni all’ambiente, alla salute e alla sicurezza delle persone”.